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La festa della terra

Creato il 24 aprile 2014 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

giornata-della-terraIo ci tengo. In occasione della giornata mondiale della terra, La7 mette in onda un programma che racconta attraverso emozioni, immagini, musica e storie, l’ambiente e il suo prezioso valore, Camila Raznovich e Pierluigi Sassi, il presidente di “Earth Day Italy “fanno da filo conduttore.

In 192 paesi del mondo, il 22 aprile, un miliardo di persone hanno festeggiato la 44esima giornata della Terra, quest’anno dedicata alla città verdi.  Un’occasione per riflettere sulla gestione sostenibile delle risorse a nostra disposizione ed educare noi stessi al rispetto dell’eco sistema in cui viviamo.  Un intento che si tramuta in energia, incanalata per  produrre un cambiamento di clima, ma non atmosferico, bensì sociale e culturale. Nel mondo siamo 7 miliardi e le nostre azioni determinano cambiamenti. Tutti dobbiamo cambiare, dalle imprese che devono adottare economie green, ai mezzi di comunicazione, che devono sensibilizzare le masse al cambiamenti per tutelare la terra, il nostro unico pianeta e anche noi stessi che dobbiamo cambiare abitudini per vivere in questo habitat, chiamato, terra.

Tantissime le iniziative – dice Pierluigi Sassimaratone, concerti e una mostra fotografica al Maxxi di Roma per  raccontare l’impegno di persone per tutelare e proteggere il nostro pianeta”.

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La mostra presenta le opere di 23 maestri della fotografia italiana che raccontano “gli Eroi della Terra”, ovvero i pionieri del cambiamento in armonia con l’ambiente, modelli di ispirazione per lanciare nel Giorno della Terra una chiamata alla partecipazione collettiva.

Arisa è tra i protagonisti dei festeggiamenti, insieme ai tanti eventi, più o meno piccoli organizzati in giro per lo Stivale.  La cantante sul palco dell’Arcimboldi fa da colonna sonora e testimonial dell’iniziativa. Seguendo l’esempio di Fiorella Mannoia e Khaled, protagonisti dello scorso concerto.

Il mio rapporto con la natura è imporatante, sono cresciuta in un posto che è solamente natura e attraverso di essa ho imparato come comportarmi nel mondo, cioè se pianti qualcosa prima o poi crescerà. Sono attenta all’alimentazione e preferisco mangiare cibi di cui sono sicura della provenienza. Sono figlia di genitori che coltivano quello che mangiano. Mi piace mangiare quello che è buono, cioè coltivato in maniera semplice”.

860milioni di persone sul nostro pianeta sono denutrite e per ogni persone denutrita ce ne sono due obese, e un terzo della produzione mondiale di cibo finisce nella spazzatura. Occorre mettere in atto un sano equilibrio.

Per il WWF, lo sfruttamento eccessivo del pianeta ci sta portando a superare i suoi limiti. Le montagne hanno un’importanza globale e coprono il 25% della superficie terrestre e il 60% dell’acqua potabile, dolce, viene dalle zone di montagna. Anche per la biodiversità le montagne sono fondamentali, il 25% della biodiversità terrestre si trova in zone montouse e il 5% dei cibi più importanti hanno origini montane: patate, riso, caffè, mele.

 Dal punto di vista politico l

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a situazione è ferma ormai da diversi anni, visto che un secondo atto del protocollo di Kyoto è stato abbandonato sul nascere perchè boicottato da Cina e India. La nuova autocritica deve necessariamente coinvolgere tutto il mondo dell’ambientalismo. Il cambiamento climatico è una realtà che incombe sul nostro pianeta. Già ora la perdita di biodiversità e i cambiamenti climatici hanno superato i limiti e gli effetti stanno avendo conseguenze negative sull’umanità, causa stressa del problema.

L’unica speranza per riuscire a contrastare questo fenomeno devastante è un coinvolgimento per un cambiamento sociale. Una spinta dal basso che può modificare il sistema, Con le nostre scelte d’acquisto, con il comportamento nel consumo. Bisogna proporre delle contromisure con l’intento di modificare alla radice la concezione dell’economia. Avere consapevolezza e responsabilità sociale sono due leve strategiche anche per le aziende che intendono sviluppare un modello di business a lunga durata in grado di generare valore per se stessa e per la collettività. Bisogna assegnare un valore al capitale naturale per disincentivare il disprezzamento.

Adottare comportamenti ecosostenibili da attuare nella vita di tutti i giorni. Partendo dai piccoli gesti quotidiani.

Ecco il decalogo antispreco, 10 suggerimenti per dare un taglio netto alla produzione dei rifiuti:

  • Al supermercato, prediligere i prodotti sfusi e alla spina.
  • Imparare a cucinare anche con gli avanzi dei cibi.
  • Per conservare gli alimenti, usare i contenitori di vetro e no di alluminio.
  • Fare la raccolta differenziata.
  • In ufficio utilizzare Internet per inviare e ricevere documenti e limitare il più possibile il ricorso a prodotti usa e getta.
  • Regalare gli indumenti e i giocattoli non più graditi o buttarli nei cassonetti gialli.
  • Prima di gettare via un computer o un telefonino, valutare una possibile riparazione.
  • Smaltire in modo adeguato le apparecchiature elettriche.
  • Utilizzare buste di carta, cartone, iuta, biodegradabili o comunque riutilizzabili.
  • Non bruciare rifiuti.

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Piccoli gesti quotidiani e una grande festa per sensibilizzare e raggiungere tutti, e produrre il cambiamento. Siamo 7 miliardi di persone le cui scelte di voto, acquisto e di consumo possono generare più cambiamento di quanto si immagini. E allora, rimbocchiamoci le maniche e  difendiamo l’ambiente che non è solo giusto ma, rappresenta anche una straordinaria opportunità per affrontatre la crisi economica e guardare al futuro.


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